MammoWave è innocuo per le pazienti, in quanto è senza raggi-X, ovvero non utilizza radiazioni ionizzanti.
MammoWave è costituito da una struttura cilindrica in alluminio, contenente due antenne che operano nella banda delle microonde (1-9 GHz) a bassissima potenza (1mW). MammoWave consente di illuminare il tessuto mammario con segnale elettromagnetico e di rilevare i corrispondenti segnali riflessi. Tali segnali vengono poi elaborati per ottenere una o più immagini del seno. L’imaging a microonde sfrutta il contrasto nelle proprietà dielettriche alle frequenze delle microonde dei tessuti sani e con lesioni. MammoWave utilizza un algoritmo di imaging innovativo, veloce e accurato (basato sul principio di Huygens) che evidenzia le disomogeneità dielettriche dei tessuti.
MammoWave è un dispositivo per il rilevamento di lesioni mammarie che ha una elevata accuratezza, sensibilità e specificità, indipendentemente dalla densità dei tessuti mammari. Le prestazioni di MammoWave sono ulteriormente migliorate da algoritmi di intelligenza artificiale dedicati
MammoWave ha bassissimi costi di installazione e gestione. L’esecuzione dell’esame è operatore-indipendente. Grazie a MammoWave, cliniche e agli ospedali potranno promuovere una diffusione capillare di esami mammari innovativi ed economici
MammoWave può essere utilizzato in donne asintomatiche, senza alcuna restrizione quali ad esempio età, condizione, frequenza d'utilizzo. MammoWave può essere usato in modo complementare rispetto ai dispositivi tradizionali per aiutare a ridurre il rischio di non-rilevamento di lesioni mammarie
L’esame del seno viene eseguito in posizione prona, con la paziente posiziona su un comodo lettino. MammoWave non richiede nessuno schiacciamento del seno e nessuna applicazione di liquidi gelatinosi; tutto questo rende l’esame estremamente confortevole
La prima sperimentazione clinica (studio di fattibilità) è terminata nel Marzo 2020.
La sperimentazione è stata eseguita presso l’ Azienda Ospedaliera S. Maria della Misericordia di Perugia (investigatore clinico: Dott. Michele Duranti) e presso l’Ospedale di Foligno (investigatore clinico: Dott. Riccardo Loretoni).dopo aver ottenuto il consenso del Ministero della Salute e del Comitato Etico della Regione Umbria.
Grazie al grant H2020 SMEINST Fase 2, nel 2021 UBT ha completato una sperimentazione multicentrica interazionale presso i seguenti Ospedali: Humanitas Milano (investigatore clinico: Dott.ssa Chiara Bernardi); San Martino Genova (investigatore clinico: Dott. A. Tagliafico e Dott. M. Calabrese); Toledo Hospital (investigatore clinico: Dott. C. Romero) in Spagna. I risultati degli studi clinici sono stati pubblicati su numerose riviste scientifiche.
Le immagini di alcuni test cases possono essere trovate qui.
Le prestazioni ottenute grazie all’intelligenza artificiale possono essere trovate qui
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